Nel 2011 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha coniato una nuova definizione del concetto di salute, intesa come la capacità di adattamento e di auto gestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive (WHO, 2011).
Questa definizione ha rappresentato una grande innovazione in quanto ha posto l’accento non tanto sull’assenza di malattia, quanto sulla capacità della persona di convivere con la essa, grazie alla possibilità di sviluppare risorse che le permettono di affrontare anche situazioni di irreversibile perdita della salute, come avviene nel caso di molte patologie croniche.
Nella nuova accezione di salute, il focus viene quindi spostato dalla biologia in senso stretto ai concetti di equilibrio e adattamento e allo stesso tempo rappresenta il superamento di quella concezione che vedeva la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale (WHO, 1948).
Alcuni fattori contestuali come l’aumento dell’aspettativa di vita e la diffusione delle patologie croniche hanno da tempo messo in discussione una concezione di salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale (WHO, 1948) e hanno portato quindi a concepire la salute piuttosto che come uno stato, come una condizione dinamica di equilibrio, reso possibile grazie alla capacità dell’individuo di adattarsi all’ambiente e al contesto modo positivo.
Ad ogni modo, è giusto riconoscere che la definizione del 1948 ha avuto il pregio di decretare in maniera definitiva il fatto che la salute mentale sia necessariamente parte della salute e del benessere degli individui e come tale deve essere oggetto di strategie di promozione, prevenzione e trattamento.
Il benessere mentale è infatti una componente essenziale della definizione di salute data dall’OMS in quanto una buona salute mentale consente agli individui di realizzarsi, di superare le tensioni della vita di tutti i giorni, di lavorare in maniera produttiva e di contribuire alla vita della comunità.
La salute mentale è importante ma, lo stesso OMS riconosce che a livello globale ancora molto deve essere fatto per garantirle il giusto spazio.
Se diamo uno sguardo al Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) nella sua versione più recente, viene spiegato che un disturbo mentale si manifesta con una difficoltà cognitiva, emotiva o comportamentale e tendenzialmente la sua presenza causa una quota significativa di sofferenza e di disadattamento che si manifesta a livello sociale, lavorativo o in altre aree della vita delle persone.
Questa definizione è il frutto di un approccio di tipo medico-psichiatrico che concepisce la malattia principalmente come insieme di sintomi che si manifestano in modo puntuale e che possono andare in remissione scegliendo il corretto programma terapeutico.
Il rischio che si corre, tuttavia, è quello di pensare che la salute mentale debba essere oggetto di attenzione solamente quando ci si trova di fronte ad una situazione di patologia conclamata.
Con la consapevolezza sempre più evidente che nella vita di tutti noi sono costantemente presenti innumerevoli sfide in termini di aspettative, relazioni interpersonali, impegni professionali e che non è possibile eliminare tutti gli stimoli stressanti, noi di Myndoor abbiamo scelto di porre le basi del nostro progetto su un modello che vede il benessere psicofisico come l’equilibrio tra le suddette sfide e la propria capacità di gestirle al meglio.
In quest’ottica abbiamo abbracciato una concezione di stress inteso come l’insieme delle reazioni fisiche, mentali e comportamentali che si attivano nell’individuo in risposta ad una richiesta di adattamento rispetto a nuove esigenze biologiche, ambientali o psicologico-relazionali. In questa accezione, lo stress si presenta come un concetto neutro, come una risposta funzionale all’adattamento e che diventa negativa quando gli stimoli si protraggono nel tempo o superano le risorse individuali disponibili per farvi fronte.
Riconoscere i segnali di stress è di fondamentale importanza per prevenire possibili situazioni in cui esso potrebbe andare ad assumere una situazione di cronicità che può indurre la persona a sentirsi sopraffatta dagli stimoli e dalle richieste ambientali, con conseguenze potenzialmente pericolose per la sua salute psichica, fisica e relazionale. Imparare a riconoscere tali segnali precocemente ci permette di comprenderne le cause e cominciare ad agire prima che la situazione precipiti.
Alla luce delle evidenze emerse dalla ricerca scientifica in base alle quali il modo in cui le persone si esprimono può rivelare diverse informazioni sul loro stato di benessere in maniera indiretta.
L’obiettivo che ci siamo posti in Myndoor è stata la costruzione di una tecnologia in grado di identificare precocemente lo stress delle persone a partire dal loro modo di comunicare.
Il progetto MYNDOOR nasce proprio con l’obiettivo di aiutare le persone a conoscersi meglio per contribuire, in questo modo, a migliorare la propria vita. Crediamo che la capacità delle persone di acquisire maggiori capacità di auto-osservazione e autoregolazione sia essenziale per lo sviluppo di uno stile di vita consapevole e più sostenibile.
In questo senso, il progetto mira a sostenere la crescita economica collettiva, valorizzando e sostenendo la qualità della vita delle persone e dei gruppi di persone che vi partecipano.